S2 – E9 Il tasso di conversione inverso

Benvenuti a Digital Roadmaps for Ambitious Brands, il podcast dedicato a imprenditori e manager che si chiedono come usare il marketing, l'e-commerce e il digitale in modo strategico per liberare tutto il potenziale del proprio brand nel mondo.

Nella nona puntata della seconda stagione del nostro podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands", Claudio Tonti, Head of Strategy, Products, R&D e Nicola Bonora, Digital e UX Strategy di Websolute, parleranno del tasso di conversione inverso.

Il tasso di conversione è un indicatore molto importante per misurare il successo di una campagna di marketing, ma non è l'unico da considerare.

Il tasso di conversione rappresenta la percentuale di utenti che compie l'azione desiderata, come ad esempio quella di acquistare un prodotto in un e-commerce. Ma ci sono molti altri utenti che arrivano al sito, interagiscono con i contenuti, mettono i prodotti nel carrello o cercano informazioni sul prodotto e poi abbandonano il sito senza completare l'acquisto.

Per questo motivo, è importante considerare anche il tasso di conversione inverso.

Il tasso di conversione inverso rappresenta la percentuale di tutti gli utenti che non hanno completato l'azione desiderata e valuta come interagiscono con il sito.

Questi utenti rappresentano un'audience molto importante, che potrebbe essere interessata ai prodotti o servizi dell'azienda ma che non ha ancora deciso di effettuare l'acquisto. Per coinvolgere questi utenti, l'azienda può utilizzare diverse strategie di marketing come ad esempio l'invio di email di follow-up con offerte personalizzate, l'utilizzo di retargeting pubblicitario per mostrare annunci personalizzati ai visitatori del sito o l'offerta di sconti e promozioni. In questo modo, si cerca di creare una relazione con l'utente e di spingerlo a compiere l'azione desiderata.

Inoltre, è importante considerare che il successo di una campagna di marketing non deve essere valutato solo in base al tasso di conversione.

Altri fattori come il costo per acquisizione di un cliente, il valore a vita del cliente e il ritorno sull'investimento sono altri importanti fattori da tenere in considerazione per valutare l'efficacia di una campagna e per capire come allocare correttamente il budget di marketing.

La strategia di creazione database è una strategia importante per il successo di un'azienda, poiché consente di acquisire informazioni sui propri clienti e potenziali clienti per mantenersi in contatto con loro e migliorare le attività di marketing. Tuttavia, è consigliabile utilizzare principi di persuasione per portare il cliente a lasciare i propri dati offrendo un vantaggio gratuito che potrebbe tornare utile in futuro, anche se il cliente non è ancora pronto per l'acquisto.

Si deve considerare che il valore del cliente non è solo limitato all'acquisto immediato, ma anche al lifetime value e alla possibilità di continuare a vendergli in futuro.

È inoltre importante diversificare le attività di marketing e valutare i KPI (Key Performance Indicators) per ogni attività in modo da determinare quale strategia funziona meglio e quanto contribuisce ciascuna attività al ROAS (Return on Advertising Spend).

Per evitare la frammentazione e ottimizzare i costi di advertising, si può adottare una strategia di ecosistema, in cui ogni euro speso lavora su più attività contemporaneamente. Quindi invece di concentrarsi su una sola attività, come la vendita, è necessario valutare l'intero ciclo di vita del cliente e agire su più fasi contemporaneamente.

La pianificazione di un modello di attribuzione dell'investimento può aiutare a determinare le percentuali da utilizzare per ogni attività di marketing. In questo modo, si può massimizzare l'efficacia di ogni euro speso e minimizzare i costi di advertising.

Se la puntata ti è piaciuta, lasciaci un commento oppure scrivici a  [email protected] .

Ti aspettiamo!