Con una crescita che non sembra volersi fermare, facciamo il punto della situazione: qual è lo scenario attuale del mondo delle intelligenze artificiali? Come si stanno adattando i grandi del settore digitale a questo cambiamento? In questo articolo vediamo il caso di uno dei più grandi giganti della tecnologia degli ultimi vent’anni: Apple.
L’intelligenza artificiale ha creato una grande corsa, tra le aziende, per inseguire questa importante novità tecnologica: qualcuno ha avuto più successo, come NVIDIA e le sue GPU avanzate; altri invece si sono ritrovati a commettere degli errori importanti, come Google e i suoi risultati erronei nelle ricerche.
Apple non è stata da meno e si è recentemente inserita nella competizione, come sempre, con il suo prodotto di marca: Apple Intelligence. Giocando con l’utilizzo della solita “i” che contraddistingue tutti i suoi prodotti, la multinazionale ha lanciato un modello unico che, allo stesso tempo, integra alcune delle sue funzioni passate.
Nella sua versione locale, infatti, l’intelligenza artificiale migliora un supporto che già da tempo fa parte di Iphone e Ipad: Siri. Adesso l’iconico assistente virtuale può fornire un aiuto maggiore non solo grazie a un sistema di elaborazione dati più complesso, ma anche grazie a un accesso a maggiori informazioni: Siri può infatti “visualizzare” ciò che si trova al momento sullo schermo dell’utente e ha quindi maggiore contesto per elaborare una risposta più chiara, più precisa e più accurata.
A rendere tutto questo possibile, è stata una mossa non molto tipica per casa Apple: una partnership. Il colosso di Tim Cook può infatti offrire il servizio di Apple Intelligence grazie all'integrazione di ChatGPT, il sistema di OpenAi che è diventato uno dei simboli dell’avvento dell’intelligenza artificiale in quest’ultimo anno.
Come parte di questa collaborazione, Apple è infatti ufficialmente parte del consiglio di amministrazione di OpenAi. Anche se ricopre un semplice ruolo da osservatore, e non ha quindi nessun potere decisionale sul mondo di ChatGPT, questo conferisce ad Apple una corsia preferenziale per scoprire tutte le novità future sull’intelligenza artificiale più diffusa e utilizzata di oggi: un vantaggio importante sui competitor.
Nonostante tutti gli spunti interessanti portati da Apple Intelligence, chi vive in Europa, ancora per un po’, non potrà interfacciarsi con questo nuovo strumento.
Non è un segreto che alcune decisioni di casa Apple abbiano portato a multe e richiami da parte delle istituzioni europee in passato, e l’integrazione del nuovo strumento AI non fa eccezione: alcune delle sue funzioni, infatti, sarebbero in contrasto con le norme UE che tutelano la concorrenza leale sulle piattaforme digitali. Per poter integrare questa novità in Europa, Apple dovrebbe adeguarsi al DMA (Digital Markets Act): quello che sappiamo finora è che il CEO Tim Cook sta attualmente cercando un accordo con la Commissione Europea.
Solo il tempo potrà dire quale sarà il futuro delle intelligenze artificiali: per ora, Apple sembra essersi conquistata una posizione di vantaggio all’interno di questo nuovo mercato.